Scavare, mordere, graffiare con crudele determinazione sotto la superficie fino a trovare un frammento di felicità OGNI GIORNO. Vale tutto, senza limitazioni.


Se sei capitato qui tra milioni di possibilità, non è un caso. Quindi se vuoi lasciare la tua piccola impronta, questo sarà già per me motivo di gioia.






mercoledì 30 giugno 2010

Anima

Trovare anime affini quando meno te l'aspetti.
Donne forti, donne che stanno da sole ma non sono sole. Donne che sognano l'Amore. Che non si accontentano. Che aspirano a qualcosa di grande ed importante, che hanno progetti e amano ballare, che piangono sempre sul finale di Colazione da Tiffany. Che non danno importanza alle prime rughe, se non sono belle come modelle da copertina. Perché la luce che brilla nei loro occhi, nei nostri occhi, la fiamma che la accende dal fondo dell'anima, è essa stessa essenza e fonte di bellezza.
Nessun Principe Azzurro da attendere. Solo tanta strada da percorrere, incotrando persone belle, persone che ci faranno soffrire, persone da abbracciare, persone da amare con passione e senza risparmiarsi, persone divertenti, odiose, raccapriccianti, grette, solari, intelligenti, magiche. E noi impararemo qualcosa da tutte loro, ogni giorno, lungo questo cammino. E diventeremo, sempre più, Donne.

domenica 27 giugno 2010

Luci della ribalta

Ed ecco, il buio. Ecco, la musica che lentamente sfuma. E poi ci sono solo io, al centro del palcoscenico. Silenzio. Le mani, le gambe, le ginocchia che tremano. Ma la voce no. Quella è ferma e sicura, so cosa voglio dire, cosa voglio trasmettere a tutte quelle persone, sconosciute, che stanno guardando tutte e solo me. Mi sento bella, forte, sicura. E tutto fila via liscio, le emozioni fluiscono da me a loro, non sbaglio una parola, mi godo le pause.
E vorrei restarci ancora, vorrei dire ancora cose, far sentire ancora emozioni. Ma poi ci sono altri, miei compagni nella paura e nella tensione, tutti bravissimi, la gente applaude, ride, si commuove. E poi tocca di nuovo a me: stavolta il cervello mi si annebbia per un attimo ed allora salto una parte, ma nessuno se ne deve accorgere, ed infatti nessuno se ne accorge. Ritrovo la calma verso la fine. Ed anche se non è stato perfetto, va bene. Farò meglio la prossima volta. Ho imparato ad essere più indulgente con me stessa, anche grazie al teatro, al mio magnifico insegnante, alle persone  fantastiche che ho incontrato quest'anno.
E poi baci, abbracci, entusiasmo, sorrisi. L'adrenalina che si scioglie nel sangue rendendoci euforici. Tutti stravolti e felici, tutti avvolti da una sfera di energia palpabile e fortissima.
Emozioni. Di questo io vivo. Solo di questa droga ho bisogno.

sabato 26 giugno 2010

Sorpresa

Bellissima, inaspettata. Rose bianche per me. Per il mio debutto di domani.
Mi sento unica. Sono unica. Sono io, sono una rosa con un miliardo di spine, qualche foglia secca. Ho bisogno di infinita dedizione, moltissime cure, ostinata pazienza, impavida determinazione per poter rimanere rigogliosa, aprirmi, profumare.
Ma, diavolo, che petali meravigliosi posso sfoggiare, di infinite sfumature di colore, a chi ha il coraggio, il desiderio di attendere, lo sguardo attento di chi va oltre l'apparenza.

venerdì 25 giugno 2010

- 36 h.

Impegnarsi, mettercela tutta, andare da una parte all'altra della città per provare e riprovare, per una cosa che in realtà all'esterno dura solo pochi minuti. Ed alla fine essere stanca, ma felice di averci messo così tanto di me, così profondamente, di aver fatto  tutto il mio meglio per esserlo.
Desiderio di stare lì, sul palcoscenico, con le luci addosso, solo io. Soltanto la mia voce nel silenzio, tutti gli occhi puntati su di me.
Terrore ed entusiasmo, paura di sbagliare, farfalle nello stomaco, gola secca, tremito nelle mani, speranza. Come le ore antecedenti il primo appuntamento con colui che ami da tanto, troppo tempo per poterti permettere il minimo errore.
In quei brevi istanti sarà emozione intensa come mare in tempesta, un  vulcano che esplode .
Fuggevole ed eterea, come tutte le cose belle, come tutte quelle che danno la felicità.

giovedì 24 giugno 2010

Epifania 1

Il sole che spunta sotto le nuvole per creare uno splendido tramonto, una canzone che mette in pace con il mondo: questa , camminare e ad ogni passo sentire la stanchezza, il nervosismo, la nebbia addensata in testa durante tutto il giorno uscire e volare via nel vento. Aprire le braccia a questo sole ritrovato, alle persone nuove incontrate per strada durante questo lungo anno di solitario viaggio, a quelle - speciali, uniche -  ritrovate dopo anni, a quelle che in realtà non avevo mai perduto, persino a quelle che mi odiano. Sentirle vicine e care come non mai,. Sentirle indispensabili, tutte, tutte quante, ognuna un tassello del complicatissimo puzzle che è la mia vita.

mercoledì 23 giugno 2010

Abbracci

Spontanei, di slancio, senza pensarci troppo. Manifestazioni di stima ed affetto sincero dai miei "bimbi" adottivi, teatranti compagni di avventure, paure, entusiasmi.
Dopo una giornata tetra di mal di testa ed ansia e, nuovamente, troppo piena di cose stupide da fare, scrivere, problemi da risolvere, un fresco respiro che sa di margherite, tulipani e grano .
Un  limpido rigenerante torrente di emozioni che riescono a travolgermi con il loro oltrepassare tutta  l'ipocrisia ed il cinismo del mondo. Grazie.

lunedì 21 giugno 2010

Quiete

Sono stati giorni intensi, emozionanti, nevroticamente esausti di impegni e pensieri. Sono stati giorni di temporali , con un vento gelido che sembrava spiazzato quanto noi di essere qui, a farci venire la pelle d'oca, a rubare tempo e spazio e colori alle sere che dovrebbero appartenere ai tramonti infiniti e dei grilli in amore tra i cespugli di gelsomini, dl calore umido che si alza dalla terra e rende la pelle scintillante di rugiada nella notte. E' stata una sera di paura e rabbia, attesa e cameratismo con donne allegre, vivaci, frizzanti. E' stata magia sul palcoscenico per quei pochi minuti, con le luci ad abbagliare lo sguardo, soltanto gli applausi a rivelare il pubblico partecipe. Ed ora un pò di quiete, assaporare rosse ciliegie, fino al prossimo temporale.

domenica 20 giugno 2010

Tempo

Dormire raggomitolata tre le fresche lenzuola, mentre il rumore della pioggia e dei tuoni in lontananza cullano i miei sogni del sabato mattino. Poter riprendermi il tempo per me, per oziare finalmente. Far colazione-pranzo con pane e Nutella guardando una puntata di Breaking Bad in camicia da notte e vestaglia, e con calma prepararmi alle prove finali per lo spettacolo di teatro ormai imminente che non vedo l'ora di mettere in scena, tra ansia, paura, entusiasmo, gioia di sapere che altre persone speciali vivranno le stesse emozioni con me, nello stesso istante.
E la sera, ascoltare ed abbracciare un'amica che ha bisogno di sfogarsi e di raccontarmi il suo desiderio di liberazione, giustizia, riscatto. Tra le luci intermittenti ed il frastuono della musica, vederla ballare in un attimo tutto suo di felicità. Oltre al dolore, oltre la frustrazione, scorgere nei suoi occhi ancora quella luce, quella luce che sono le persone speciali posseggono.

venerdì 18 giugno 2010

Serendipity

Dopo l'ennesima giornata eccessivamente stancante ed impegnativa, avere una persona che ti vuole bene e che ruba minuti alla sua giornata impegnativa e stancante per andare a comprare un bellissimo mazzo di girasoli e profumatissimi enormi candidi gigli, simbolo dell'estate e della gioia pura.
Piatti colorati e freschi per cena, poter trovare attimi di serenità e silenzio oltre tutti i miliardi di pensieri che si aggrovigliano nella mente, sotto un cielo blu scuro reso terso e fresco dal vento della sera.

mercoledì 16 giugno 2010

Home Sweet Home

Mentre non c'ero, i miei nuovi ibiscus rossi sono sbocciati! Come a  darmi il bentornata a casa, e salutarmi con il loro sfacciato dipanarsi e tendersi verso il sole.
Il mio cuscino, il mio materasso.Che splendida sensazione poggiare il mio corpo ed il mio capo stremati ed assaporarne le forme familiari e la morbidezza, farmi abbracciare e ritrovare il sonno che bramo da giorni.
Ecco, finalmente, Casa.

domenica 13 giugno 2010

Contatto

Conoscere finalmente dal vero persone con le quali ho sempre soltanto scambiato email o parole al telefono e scoprirle molto diverse da come le immaginavo. Raccontarsi vicendevolmente attimi e valori importanti delle proprie vite in uno spazio di tempo ridotto, trovarci d'accordo su molti punti, come se ci conoscessimo da anni.
Una cena rilassante in un posto carino, con una brezza serale ristoratrice finalmente, dopo una giornata noiosa e caldissima, durante la quale ho potuto parlare la mia amatissima lingua inglese con inglesi veri e ridere, scherzare amabilmente con persone molto diverse da me e tra loro, senza farsi troppe paranoie sui ruoli e sulle maschere da indossare.  Fragole con panna.

sabato 12 giugno 2010

Pensavopeggio

Il viaggio è andato più liscio di quanto pensassi, ed è stato più breve di quanto mi aspettassi.
Cena buonissima in ristorante di lusso, arredato magnificamente in rosso e bianco con camerieri solleciti e deferenti che versavano il vino un istante prima che fosse vuoto.
Sorbetti di frutta lasciati ghiacciare all'interno della frutta stessa, gustosissimi e rinfrescanti: un tripudio di fichi, mandarini cinesi, mini-ananas, mini-banane, noci, limoni, castagne. Ne avrei mangiati altri mille se il loro primato nella classifica dei cibi più buoni mai assaggiati nella vita non fosse stato insidiato da quadratini caloricissimi di torta tiepida al cioccolato fondente amaro, di una scioglievolezza estasiante che ha fatto dimenticare per qualche minuto persino tutta la stanchezza della lunga giornata.

venerdì 11 giugno 2010

Journey

Fare la valigia. Anche se per andare in un posto tutt'altro che entusiasmante, anche se in questo caso non è una mia scelta.
Amo fare la valigia: dissezionare ogni centimetro degli armadi e dei cassetti immaginando le diverse situazioni che affronterò e cercare gli abiti adatti ad ognuna, riscegliere e riscartare almeno un paio di volte tutto, fare di ogni cosa il formato mignon per occupare meno spazio.  Pigiare il tutto cercando invano di non far stropicciare gli abiti.
Fare "la lista" delle cose da portare, temendo ogni volta di aver dimenticato qualcosa di fondamentale a casa per poi accorgersi all'arrivo, quasi con sorpresa, di aver invece portato tutto. E molto più del necessario, dato che ogni voltaalmeno metà degli abiti restano inutilizzati. Però bisogna portare almeno 2 paia di scarpe, 2 borse, 10 paia di mutandine che non si sa mai...e quindi me ne vado incontro al destino con i miei 16 kg di valigia, felice e contenta.

giovedì 10 giugno 2010

Fiducia

Grazie di cuore a due persone gentilissime finora sconosciute, ma che spero di rincontrare,che guardando nei miei occhioni lucidi, spaventati e prossimi al pianto, hanno avuto fiducia in ciò che dicevo, hanno seguito il loro personale senso della giustizia invece della stretta regola e trasgredendo ad essa hanno evitato che una cosa da nulla si trasformasse per me in una serie di catastrofici eventi.
Grazie per avermi permesso di dormire, stanotte.

mercoledì 9 giugno 2010

La Sfida

Diventa davvero tale quando dopo un'altra giornata caldissima ed impegnativa ( senza aria condizionata perché non funzionante, ovviamente) in ufficio, mentre vai dal meccanico per sapere di quanti Euri sarà l'esborso per mettere a posto l'auto, fai uno stupidissimo incidente con torto ( ovviamente!) , dopo averne schivati almeno 3 mortali al giorno per anni, nella stragrande maggioranza dei quali erano gli altri guidatori a creare il rischio. Con relativa denuncia poiché, naturalmente, l'unica persona che soffre di mal di schiena, cervicale e quindi più soggetta al colpo di frusta del normale, la trovo io in questa situazione.
Nulla di grave, non ci siamo fatti nulla di grave, io soprattutto. E la frase "l'importante è la salute" ritorna...Però la mia salute mentale sta accusando seriamente tutti i colpettini che da ogni lato arrivano.
Quando il gioco si fa duro...ed allora invece di raggomitolarmi e mettermi a frignare come vorrei fare in questo momento, rispondo con l'ironia espressa molto meglio di come io potrò mai fare, di un film geniale, con la speranza che un giorno riderò di tutto questo: Magnolia - coincidenze

martedì 8 giugno 2010

I Will Survive

Riuscire a sopravvivere ad una giornata faticosa.
Riuscire a fare il mio lavoro bene anche se la mia mente ed il mio corpo avrebbero voluto essere da tutt'altra parte, possibilmente spalmata sulla sabbia a godermi questo bellissimo clima di sole e di vento.
Riuscire a non mandare a quel paese nessuno, anche se la voglia è tanta.
Riuscire a portare a termine una coreografia anche se le energie sono al minimo.
Riuscire a ridere comunque, a non arrendermi alla stanchezza, allo sconforto per l'auto che è di nuovo da portare dal meccanico, al pensiero dei prossimi giorni e mesi che si prospettano terribilmente faticosi ed impegnativi.
A godermi i pochi attimi di serenità, le carezze al gatto adottato che si acciambella sulla mia sedia sdraio in giardino, le chiecchiere con i ragazzi del corso di ballo nella serata finalmente fresca, le pagine di un libro scorrevoli e piacevoli prima di addormentarmi.

domenica 6 giugno 2010

WE

Ops! Sono rimasta in arretrato di ben tre giorni. Conoscendomi parecchio bene, non devo lasciare che questo accada altrimenti mi ritroverei un'altra volta a lasciare qualcos'altro di incompiuto, un altro progetto abbandonato. E non posso. Stavolta non voglio e non posso permettermelo.
Comunque ho preso appunti mentali ogni giorno, per cui riassumerò:
Venerdì: oggi è stato davvero difficile trovare un momento positivo, tranne il fatto che fosse, appunto venerdì, e ci fosse un clima meraviglioso ( ma non posso sempre mettere "SOLE!" come elemento di felicità, troppo facile, soprattutto d'estate). Ma alla fine, verso sera, ho incontrato un ragazzo gentile e simpatico di un negozio nuovo,  presso il quale ho trovato una bellissima tazza con gatto, con il quale chiacchierare e che mi ha dato 10 anni meno della mia età, per cui SI' , è stata una bella mezz'ora!
Sabato: mattino difficoltoso, tra giramenti di testa per il caldo e l'attesa di un'ora davanti al meccanico. Pomeriggio positivo, tra prove per il saggio di recitazione di fine anno che sono andate bene e divertenti, una lunga chiacchierata multi-generazionale con persone intelligenti e sensibili, e scoprire che tra me ed una ragazza dolcissima e bellissima con 23 anni di meno le differenze non sono poi così enormi: stesse paure, desideri, entusiasmo, sogni, voglia di essere ed avere qualcosa di speciale, nella vita.
Domenica: Mare, mare, mare! Nemmeno una nuvola in cielo, tanta coda sulla strada ma, oltre a tutto questo, una bellissima giornata rilassante e senza i soliti, troppi, pensieri. Problemi che mi sembravano insormontabili e affliggevano la mia mente venerdì, stasera mi sembrano molto meno gravi.
La pelle che brucia leggermente, la sensazione fresca e familiare della doccia per togliere via il sale, il profumo della crema al cocco doposole che ricorda vacanze, estate, momenti di totale spensieratezza passati.

venerdì 4 giugno 2010

Una giornata particolare

L’aria condizionata in ufficio funziona di nuovo, grazie ad altri tecnici competenti, solerti e gentili che ci hanno lavorato per tutta la mattina. Grazie di cuore alle persone che sanno e ci tengono a fare bene il proprio lavoro.

E poi trovare il coraggio di andare oltre l’orgoglio, le apparenze, le reazioni scontate, e fare un gesto incauto ed irragionevole, cercando di rendere lievemente meno spiacevole lo sconforto di una situazione già difficile e complicata.  Dividere un gelato al cioccolato fondente buonissimo con una persona speciale, godendosi semplicemente il momento, la luce magica del tramonto rosso fuoco, l’aria fresca della sera, il temporale, il profumo dei gelsomini che si alza a glorificare l’estate imminente.

giovedì 3 giugno 2010

Fiesta

Se non bastasse il fatto che di mercoledì non si lavora a rendere una giornata intrinsecamente positiva, c'è dell'altro.
C'è che mentre andavo in auto al mare, sperando che quelle minacciose nubi grigie venissero portate via dal vento lasciando scoperto uno splendido sole, mi si è rotta la ventola ( di nuovo?!? Ricordarsi di litigare con il meccanico) ed allora, come da stereotipo più banale che possa esistere e che ricorda molti film con Edwige Fenech e simili, eccomi lì: una donna che osserva sconsolata dentro il cofano aperto in pantaloncini bianchi e maglietta, mentre almeno quaranta auto passano accanto insultandomi con lo sguardo o con gesti perché mi sono fermata proprio lì. Come se l'avessi scelto io, il preciso momento in cui la lucina rossa della temperatura del motore si è accesa. E poi attendo che si raffreddi. Ormai so come funziona, anche se il panico e già sceso nelle gambe. E finalmente appare un uomo gentile, con un ombrello bianco e blu, che si ferma e mi chiede se voglio aiuto. Senza provarci e senza pensare di sapere tutto di motori: le due cose insieme sono già un miracolo per un uomo, anche senza aggiungere il fatto che sia andato a comprare delle bottiglie d'acqua apposta per poter rabboccare il serbatoio del radiatore e non rischiare di rimanere ferma di nuovo al ritorno.
Ovviamente in tutto questo comincia a piovere - no, a diluviare - ma anche questo è perfettamente utile allo scopo, che se ci fosse stato caldo e sole sarei rimasta almeno altre due ore, lì ferma, ad aspettare che il motore si raffreddasse. Sono tornata a casa, sotto la pioggia, sana e salva, felice che al mondo esistano ancora persone così, che fanno qualcosa gratuitamente, che perdono mezz'ora del proprio tempo per aiutare qualcuno in difficoltà, e ho mandato un SMS per ringraziare, al quale mi è stato risposto, di nuovo, con gentilezza e discrezione.
Beh, il mondo è ancora un posto vivibile, dopo tutto.

martedì 1 giugno 2010

Giugno

Giugno sa di ghiaccioli portati in classe in scatole di cartone, di gelati al pistacchio prima di cena, di ciliegie, di erba umida e sudore, di papaveri e farfalle, di pomeriggi interminabili passati a giocare a pallavolo nei giardini sotto casa, dei primi baci tremanti che sanno di Big Babol ed inquietudine, del cloro della piscina vicino casa che è troppo presto per andare al mare, della prima minigonna portata con vergona su gambe troppo pallide, di pantaloni bianchi, di canzonette le cui note arrivano in strada da finestre spalancate, di scarpe da danza logore da gettar via dopo il saggio di fine anno, di sere passate a sussurrarsi turbamenti e desideri di amori impossibili con l'amica del cuore, dal balcone di fronte o sulla panchina in cortile, finché la notte non avvolge anche l'ultima sfumatura di indaco in cielo. In giugno ogni ricordo è suono, profumo, colore. E tutto palpita.