Scavare, mordere, graffiare con crudele determinazione sotto la superficie fino a trovare un frammento di felicità OGNI GIORNO. Vale tutto, senza limitazioni.


Se sei capitato qui tra milioni di possibilità, non è un caso. Quindi se vuoi lasciare la tua piccola impronta, questo sarà già per me motivo di gioia.






martedì 4 gennaio 2011

L'Uomo della mia vita

Che cosa vuoi fare?
Aiutarlo, papà. Voglio solo aiutarlo.
L'uomo si voltòa guardare la strada.
Papà, aveva solo fame. Adesso morirà.
Sarebbe morto comunque.
Ha tanta paura, papà.
L'uomo si accovacciò e guardò il bambino. Anche io ho paura, disse. Lo capisci? Anche io ho paura.
Il bambino non rispose. Rimase seduto lì a capo chino, scosso dai singhiozzi.
Non tocca a te preoccuparti di tutto.
Il bambino disse qualcosa che l'uomo non capì. Cosa?,disse.
Il bambino alzò gli occhi, il viso sporco e bagnato. Sì, invece, disse. Tocca a me.
[ Cormac Mc Carthy, La Strada ]

A mio padre, che da sempre tiene lontani i demoni e la paura dalla mia vita, sostenendomi costantemente e ad ogni costo lungo questa impervia e lunga Strada. Grazie per aver camminato e sofferto e gioito con me ogni giorno, senza mai giudicarmi,  né impormi consigli non richiesti.
Spero vi siano ancora molte nostre orme da lasciare insieme sulla cenere dei giorni.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo libro è meraviglioso, di quelli che ti graffiano dentro quasi fino a sentire il sangue sgorgare caldo.
Io al mio papà l'ho fatto anche leggere.
Non gli è piaciuto. Mio papà è troppo ottimista per lasciarsi graffiare dentro. E gli voglio bene per questo. Perché non è come me.

rob ha detto...

Allora penso proprio che vi possa piacere, se non l'aveste ancora letto, "l'uomo verticale" di Davide Longo.

Rebecca ha detto...

Lo leggerò di certo! Grazie mille per il suggerimento, e soprattutto per la tua visita.

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