Scavare, mordere, graffiare con crudele determinazione sotto la superficie fino a trovare un frammento di felicità OGNI GIORNO. Vale tutto, senza limitazioni.


Se sei capitato qui tra milioni di possibilità, non è un caso. Quindi se vuoi lasciare la tua piccola impronta, questo sarà già per me motivo di gioia.






giovedì 2 giugno 2011

Epifania letteraria

Aveva lo sguardo vitreo. C'era ancora qualosa di quasi morto, in quello sguardo, qualcosa di molto distante. Sembrava che Patty gli vedesse attraverso e andasse oltre, nel freddo spazio del futuro in cui presto sarebbero stati entrambi morti, nel nulla in cui Lalitha e la madre e il padre di Walter erano già entrati, eppure lo stava guardando dritto neglli occhi, e lui la sentiva diventare sempre più calda. E allora smise di guardare i suoi occhi e cominciò a guardarvi dentro, ricambiandone lo sguardo prima che fosse troppo tardi, prima che quel legame tra la vita e l'aldilà andasse perduto, e le mostrò tutta l'abiezione che aveva dentro, tutto l'odio motliplicato di duemila notti solitarie, mentre entrambi erano ancora in contatto con il vuoto in cui la somma di tutto ciò che avevano detto e fatto, di tutto il dolore che avevano inflitto, di tutte le gioie che avevano consiviso, pesava meno di una minuscola piuma nel vento.
- Sono io, - disse lei. - Solo io.
- Lo so, - disse lui, e la baciò.

 [Libertà, J. Franzen]

3 commenti:

Gillipixel ha detto...

Di Franzen ho adorato "Le correzioni", poi però sono rimasto deluso da un altro suo romanzo, di cui ora non ricordo il nome (mi pare fosse "Forte movimento"...), e da allora ci vado un po' cauto :-)
Questo passo però è molto intenso...a volte un'epifania azzeccata, può valere il costo di un intero libro...mi hai incuriosito, ad ogni modo...soppeserò l'eventualità di ritornare su Franzen :-)

Rebecca ha detto...

Anche a me "Forte Movimento" non era piaciuto. Le Correzioni è un capolavoro assoluto, credo sia difficile eguagliarne la grandezza...a me però Libertà è piaciuto davvero tanto, nonostante alcune critiche lo abbiano stroncato. Certo non è perfetto, come non lo è la vita stessa. Ma è profondo, e dopo averlo letto qualcosa dentro di te è inevitabilmente cambiato. Non è già molto? Alla fine, secondo me un libro è come una sinfonia, ciascuno ascolta le note che il proprio orecchio e la propria sensibilità colgono. A volte proprio nel momento giusto della propria vita.

Anonimo ha detto...

Trascinante è l’aggettivo giusto per questo romanzo e credo sia anche molto molto profondo. Gli viene fatto colpa di mettere in campo troppe cose e non approfondirle ma la profondità di certe frasi, pensieri e analisi è davvero perfetta, fa riflettere e molto. E un libro serve a questo, a far crescere, a farci rendere conto che certe dinamiche sono universali. La forza sono le emozioni che riesce a creare, e a me questo libro ne ha fatte provare molte.
Ciao
Albert

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