Trova staordinario, seppure nell'ordinaria realtà della sua esperienza, sentire i piedi a terra, i polmoni che si dilatano e si contraggono con l'aria che respira, sapere che muovendo un piede dopo l'altro potrà camminare dal punto dove si trova a quello cui è diretto. Come trova straordinario che certe mattine, appena alzato, mentre si china ad allacciarsi le scarpe lo pervada una felicità così intensa, così naturalmente e armoniosamente in sintonia col mondo, da farlo sentire vivo nel presente, un presente che lo circonda e lo intride, e dilaga in lui con la repentina, straripante consapevolezza di essere vivo. E la felicità che allora scopre in sé è straordinaria, lui trova quella felicità straordinaria
[ Paul Auster - L'invenzione della solitudine]
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