Scavare, mordere, graffiare con crudele determinazione sotto la superficie fino a trovare un frammento di felicità OGNI GIORNO. Vale tutto, senza limitazioni.


Se sei capitato qui tra milioni di possibilità, non è un caso. Quindi se vuoi lasciare la tua piccola impronta, questo sarà già per me motivo di gioia.






martedì 28 settembre 2010

"Io sono così"

Una frase che non sopporto.
Eppure quante volte sono tentata di dirla a me stessa.
Soprattutto in giornate come queste, dove non c'è tempo per fare ciò che amo, dove il lavoro prende praticamente tutto il mio tempo e tutto il mio cervello il che, per me che non amo lavorare ma devo per necessità, mi rende tesa, stremata, nervosa.
Il mio unico desiderio dopo giornate così sarebbe stravaccarmi sul mio amatissimo divano, copertina di lana sulle gambe, a guardare film lacrimosi bevendo cioccolata calda (pentendomene subito dopo) . Il mio primo istinto mi porterebbe a lasciarmi trascinare giù nel gorgo della pigrizia e dell'apatia, a staccare il telefono, a non scrivere sul blog, commiserando me stessa in un turbine di pensieri sempre più negativi che mi porterebbero, il mattino dopo, ad essere ancora più incazzata del giorno precedente. Già visto. Già fatto.
Poi c'è un'altra spinta, quella della volontà, quella della mia donnina del cervello che mi dice che questo mi farà stare meglio, anche se all'apparenza è faticoso, impegnativo, e che non sa se ce la farai, che insiste e  mi pungola e spinge ad andare ad iscrivermi in palestra, nonostante  mi aspettino sere piovose e strade ghiacciate di un lungo inverno e corse per arrivare in tempo e borse da preparare e risvuotare e ripreparare e cene tardi la sera; che mi dice di andare a correre alle sette di sera dopo una sfiancante giornata di lavoro, anche se sta piovigginando, anche se non c'è quasi più il sole. Che mi spinge a pensare a progetti futuri, ad organizzare, a chiamare la mia migliore amica al telefono e dirle che le voglio bene.
Perché sa che mi farà stare meglio, che mi farà bene. Come la mamma con il brodo di pollo quando hai la febbre e solo il pensiero ti fa vomitare, ma poi lo bevi. E stai meglio.
Certi giorni, certe notti  è davvero difficile, difficile superare quella salita che porta ad un altra me .
Non voglio essere una che "è così".
La cioccolata è lì che mi aspetta, in un altro momento in cui so che me la godrò molto di più perché non sarà solo per ricercarvi una futile consolazione, ma perché la desidererò. E, semplicemente, avrà un altro sapore.

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